Il rischio è una ulteriore decadenza degli Spedali Civili
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COMUNICATO STAMPA
Convenzione ospedale-università a Brescia: altro colpo a danno della sanita ospedaliera pubblica
Il 24 ottobre, come riportato dalla stampa locale, è stata sottoscritta la nuova convenzione tra l’Università Statale di Brescia e la ASST “ Spedali Civili” sotto l’egida della Regione rappresentata dall’assessore Gallera.
L’UMI ritiene che questo sia un ulteriore atto che penalizza la Sanità pubblica lombarda ( oltre al modello della presa in carico dei malati cronici) e il nostro ospedale a vantaggio delle strutture private accreditate presenti a Brescia che stanno assumendo un ruolo preminente come ricordato dal D.G. di Chiari dott. M. Borelli.
Uno degli elementi che causano tale situazione, ormai in evoluzione da oltre trenta anni per le scelte, a nostro avviso, sbagliate, della Regione Lombardia (accentuate con l’assessore Gallera), è la fuga del personale medico ospedaliero più qualificato dagli “Spedali Civili”.
E’ sotto gli occhi di tutti come le tante ( troppe) strutture private bresciane sono cresciute grazie all’opera professionale, in alcuni casi di altissimo livello, dei medici ospedalieri che hanno lasciato l’ospedale in quanto privati della possibilità di fare una giusta carriera e, in alcuni casi, li lavorare.
Gli incarichi di maggior prestigio sono stati riservati agli universitari e tale “andazzo” è confermato con la nuova convenzione che, a nostro avviso, rischia di dimostrarsi peggiore di quella precedente consentendo l’aumento del numero dei reparti convenzionati rispetto a quelli concordati al momento della sottoscrizione. Temiamo che molti degli incarichi di struttura complessa che si andranno a liberare, per pensionamento dei titolari, ora affidati a personale medico ospedaliero possano passare all’Università.
Tale penalizzazione è aggravata dal taglio, imposto dalla Regione Lombardia, di circa 200 incarichi di struttura, complessa e semplice, che erano quasi tutti assegnati al personale ospedaliero. L’UMI ha chiesto di rimandare l’approvazione della nuova convenzione per predisporre una revisione degli incarichi da affidare ai medici ospedalieri a compensazione di quelli persi in questi anni e di quelli affidati all’Università: tale richiesta non è stata accolta.
Ugualmente non è stata accolta la richiesta di un maggiore impegno assistenziale del personale medico universitario che come previsto dalla convenzione non ci pare sufficientemente vincolante.
Ugualmente non ci paiono vincolanti le indicazioni di distribuzione dei medici specializzanti in tutti i reparti compresi quelli ospedalieri così come mancano indicazioni per la possibile “strutturazione” dei medici specializzandi negli ospedali pubblici sempre più carenti di medici comprendendo anche quelli delle altre due ASST della nostra Provincia (Garda e Franciacorta).
Tutta la nuova convenzione è caratterizzata da ampia discrezionalità lasciata alla volontà del Rettore e del Direttore Generale che quando non si trovano d’accordo possono esercitare reciproci veti poco costruttivi.
L’UMI ritiene, al contrario, che dovrebbero prevalere le esigenze dell’ospedale e dell’assistenza e l’ospedale dovrebbe avere una maggiore competenza anche nella formazione dei medici specializzandi.
Falsetti: presidente UMI